venerdì 26 settembre 2008

Polpettone alla Mafalda (ma anche polpette ubriache)

Non sono particolarmente carnivora, anzi sono capace di passare intere settimane senza sentire la mancanza delle proteine animali. E confesso che i piatti a base di carne che preparo bene sono veramente pochi. Ma la fama del mio polpettone (e delle mie polpette ubriache) ha varcato l'oceano, quindi vi spiego come lo preparo.
[P.S. È ovvio che ognuno ha la sua ricetta ideale per polpette e polpettoni. A me però non piace usare gli avanzi]

Ingredienti:
300g di carne bovina macinata di buona qualità
un pezzettino di mortadella
un culetto di salame
un uovo intero
uno spicchio d'aglio
una manciata di prezzemolo tritato
sale
noce moscata
poco pane ammollato nel latte

Tritare la mortadella, il salame, l'aglio e il prezzemolo al mixer e mescolarli alla carne macinata e al pane ammollato. Aggiungere l'uovo, il sale e una grattata generosa di noce moscata. Se rimane troppo bagnato, aggiungere un po' di pangrattato.
Formare con le mani bagnate un cilindro ben compatto o un parallelepipedo, immergerlo in un tegame largo pieno di acqua fredda (deve rimanere coperto) e portare a ebollizione. Lasciar cuocere 20 minuti.
Far raffreddare e servire a fette accompagnato da peperonata, caponata o altro contorno colorato e saporito.
È un ottimo piatto estivo adatto anche ai pic-nic.

Con lo stesso impasto si possono preparare le polpette ubriache: formare delle polpette schiacciate, infarinarle abbondantemente e farle rosolare nella margarina vegetale o nel burro (fatti precedentemente sciogliere). Aggiungere un bicchiere di vino rosso corposo o, se preferite un gusto più dolce, mezzo bicchiere di vin santo o passito. Fate finire la cottura lasciando che l'eccesso di farina, insieme alla margarina e al vino, creino una specie di besciamella.
Servire le polpette ben calde coperte dalla loro salsina ubriaca.

Va da sé che in Brasile quest'ultima ricetta la preparavo col vino da messa gentilmente offerto dagli amici preti...

venerdì 19 settembre 2008

Sacher torte di Zoll

Questa ricetta fu postata sul forum del Ruggito del Coniglio il 2/8/2004 da Dodo. La riporto esattamente come venne scritta.

...a cura di Zoll (splendida monella madre di due ragazzi stupendi, nonchè eccezionale pasticcera).

Punto1°: impiastricciarsi di cioccolato viso, mani, annessi e connessi.
Ingredienti per impasto:
6 uova, 150g. di zucchero, 150 g. di cioccolato fondente extra amaro, 150 g. di burro, 150 g. di farina, rhum o grappa d'albicocca, vanilina, pizzico di sale, lievito.
Ingredienti per glassa e farcitura:
50 g. di cioccolato fondente extra amaro, se è di più è lo stesso poi si spalma sul pane ciò che rimane, zucchero a velo q.b.
acqua calda, marmellata di albicocche possibilmente Rigoni Asiago zuccherata naturalmente.

Procedimento:
ammorbidire il burro e quindi sbatterlo a spuma con lo zucchero (pensate di sbattere chi in quel momento vi fa girare le palle), sciogliere a bagnomaria il fondente, intiepidire e aggiungere al composto; aggiungere quindi i rossi d'uovo (l'uno non deve assolutamente vedere l'altro). Sbettere le chiare a neve (per carità, non quella che ama Dizzy - godiamoci il caldo). Setacciare la farina con il lievito, la vanillina e il sale. Incorporarla e subito dopo versare una tazzina scarsa del liquore scelto. Infine aggiungere le chiare a neve mescolando delicatamente come un massaggio rilassante. Infornare per un'ora a 170°/180°, nell'attesa mettete nello stereo Koeln concert. A cottura ultimata tagliare a metà il dolce, inumidire le parti con parsimonia di liquore (non seguite l'esempio di Silvio che eccede in tutto), spalmare la marmellata, unire le parti e spalmare il resto della marmellata anche sopra.
Quindi ripetere l'operazione dello scioglimento a bagnomaria del fondente aggiungendo qualche cucchiaio di acqua ccalda, versare lo zucchero a velo setacciato (se siete all'esasperazione versatelo come vi pare, così come viene e a Thatland tutti quanti) aggiungete una noce di burro per rendere lucida la glassa e procedete a ricoprire la torta. Usate un coltello che inumidirete ripetutamente in acqua bollente. Lasciatela riposare in frigo e poi non piangete lacrime da coccodrillo se il giorno dopo, mangiate alcune fette pesandovi sarete qualche chilo in più.
Vi rimane una passeggiata sotto il sole cocente, una gita in bici, minimo 100 km., vedete voi.
PS: garantisco dell'eccezionalità del sapore ma consiglio, a chi è intorno ai 50 kg. di peso corporeo, di non pasteggiare con dosi massicce di vino: la presenza del rhum o della grappa è la classica goccia rompiballe....
PPS: il coniglio ruggente fa "ROAR"!

giovedì 11 settembre 2008

Dolce "Coccolato"

Questo dolce l'ho mangiato a casa di amici un paio d'anni fa (Franca, Pasquale e i loro figli Sara e Andrea). Mi ero fatta dare la ricetta e avevo scoperto che era facilissimo. Poi l'ho persa, la ricetta.
Per fortuna esiste la mail e ieri sera abbiamo prontamente rimediato, visto che la volevo preparare oggi.

Il nome che do a questo dolce è "Coccolato" perché fra gli ingredienti principali ci sono il cocco grattugiato e il cioccolato fondente. Ma anche perché prepararlo e mangiarlo è una vera coccola per il palato!

Ingredienti:
250 g di cocco grattugiato

100 g di farina 00
200 g zucchero
3 uova
100 g burro ammorbidito
100 g cioccalato fondente tagliato a pezzettini
1 bicchiere di latte
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci

Mescolare il tutto e infornare a 180-200° per circa 40' o quando lo stecchino esce asciutto.