mercoledì 22 dicembre 2010

Buone Feste a tutta la comunità coniglia

Un caloroso augurio di buone feste a tutta la comunità coniglia che ci segue dal web.
Approfittiamo dell'occasione per chiedere a tutti i nostri lettori di mandarci le loro ricette natalizie, ricordando che la condizione necessaria alla pubblicazione è che le ricette siano legate a un aneddoto, a una circostanza curiosa, a una tradizione spiritosa.

Inviate le vostre ricette a:
ricetteconiglie/at/gmail.com

mercoledì 10 novembre 2010

Metti un finocchio a cena: buon appetito, mister B.

 Un gruppo di blogger, stanchi delle espressioni insultanti del Presidente del Consiglio nei confronti degli omosessuali e dei suoi atteggiamenti sessisti ed omofobici, ha lanciato questa bellissima idea, ispirata dalla manifestazione organizzata dall'Arcigay di Firenze che si è tenuta sabato 6 novembre, con lo slogan: Porta un finocchio per Silvio. L'idea è scrivere oggi, sul proprio blog, indipendentemente dal fatto che tratti di cucina o meno, una ricetta a base di finocchi, non importa anche se è già stata pubblicata. Il banner, per chi lo volesse aggiungere al proprio blog, lo si può trovare qui:
http://lagaiaceliaca.blogspot.com/2010/11/metti-un-finocchio-cena-buon-appetito.html

Qui ripropongo la mia insalata di finocchi e arance: pulire e fare a fettine, conservando un po' di ciuffetti verdi, due o tre finocchi. Pelare togliendo accuratamente anche la parte bianca due o tre arance e tagliarle a rondelle. Mettere arance e finocchi in una ciotola, aggiungere due cucchiai di olive verdi snocciolate e tagliate in due. Condire con olio extravergine di oliva, sale, pepe facoltativo e aceto balsamico di Modena. Guarnire con i ciuffetti verdi.
Buon appetito, non solo a mister B., ma a tutti!

sabato 9 ottobre 2010

Torta Coccola ovvero torta di Sofy Psyco Brisighina

Sofy, ovvero Marzia, aiutata dalla sua fida aiutante Psyco, gatta dalle grandissime e raffinate doti culinarie, ha inventato e preparato questa torta per una sua amica bisognosa di uno "staisu" veramente speciale.
Fondamentale nella preparazione di questa torta è avere una gatta che alla fine ti aiuti a ripulire la terrina nella quale si è preparato l'impasto: si sa che quelle zampette morbide puliscono meglio di qualsiasi spugnetta....

Ingredienti:

150 grammi di farina 00, 4 uova, 150 grammi di zucchero, 70 grammi di burro, 120 grammi di fecola, 1/2 bicchiere di latte, scorza di limone grattugiata, zucchero a velo, 1 bustina di lievito, 100 gr di cioccolato fondente, 100 gr di pinoli, 100 gr di mandorle a fettine, 100 gr di nocciole tritate, 100 gr di noci, 100 gr di gocce di cioccolato.

Sbattere i tuorli con lo zucchero, poi incorporare il burro ammorbidito a temperatura ambiente. Una volta che l'impasto è ben amalgamato unire farina, fecola, lievito, latte, la scorza del limone grattugiata. Montare le chiare a neve ferma con un pizzico di sale e unirle all'impasto delicatamente. Far fondere il cioccolato fondente e unire all’impasto (a seconda dei gusti personali si può aumentare o diminuire la dose di cioccolato) unire all’impasto la frutta secca. Infornare e cuocere a 180° per 40/45 minuti.

Torta azteca

La ricetta di questa torta me l'ha data Sima, che l'ha copiata dal ricettario di una famosa casa produttrice di lievito in polvere. Si parlava di voglia di di cioccolato, di coccole e di bisogno di mangiare qualcosa di dolce e Sima ha assicurato che questa è assolutamente la torta ideale che risponde a tutte queste esigenze!
Come non darle torto?

Per l'impasto
180 g farina bianca
55 g zucchero
110 g burro a temperatura ambiente
1 albume
20 g cacao amaro
1 pizzico di sale
½ bustina di lievito (a me è sembrata meglio senza)

Per farcire
500 g mascarpone
2 cucchiai di miele
2 pizzichi di cannella
1 pizzico peperoncino
1 bustina vanillina
300 g cioccolato fondente tritato

Mescolare in una terrina larga farina setacciata, zucchero, burro, albume, cacao, sale e, per ultimo, il lievito setacciato.
Impastare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio. Stendere l'impasto sul fondo e sulle pareti di uno stampo (diametro 28 cm) imburrato ed infarinato, formando un bordo alto 2 cm circa.
Cuocere per 10 minuti circa nella parte inferiore del forno preriscaldato elettrico a 180-190° C, se forno ventilato 160-170°C.
Lasciare raffreddare a cottura ultimata.

Scaldare il mascarpone e il miele a bagnomaria, incorporarvi la canella, il peperoncino a piacere, vanillina e, per ultimo, il cioccolato.
Mescolare con una frusta a mano finché il cioccolato non si sarà sciolto completamente.
Versare la crema così ottenuta nel cestello di pasta frolla raffreddato e far riposare per 2 ore in frigorifero prima di servire.
 

sabato 11 settembre 2010

Torta dei miei 56 anni

In realtà è un dolce che fa la mia amica Mariangela, sublime pasticcera (in verità fa tutt'altro nella vita), che ha preparato questo dolce per il mio compleanno. La cosa divertente è stata che si è sbagliata con la mia età, togliendomi un anno e scrivendo 55 sulla torta. Ho provato a convincerla che allora quella era la torta del compleanno passato, e che quindi doveva farmene un'altra per questo, ma non sono stata sufficientemente convincente...

Ingredienti: 1/2 litro di panna, 125 g. di zucchero a velo, 3 cucchiai di marsala, 15 amaretti sbriciolati.

Montare la panna e unire tutti gli ingredienti, versare in uno stampo da plum-cake o da torta a seconda della forma che si vuole dare, rivestendo prima lo stampo con la pellicola per alimenti (aiuta ad estrarre il dolce) e riporre in freezer per qualche ora o per tutta la notte.
Prima di servire togliere la pellicola e decorare con smarties, possibilmente senza fare errori di ortografia o senza sbagliare il numero degli anni, oppure con spumini o con amaretti sbriciolati.
Aggiungere, volendo, candeline in vario numero, variopinte e multiformi e soprattutto con il numero corrispondente agli anni che si festeggiano.

Le frittelle di riso

Questa ricetta fa parte delle mie ricette del cuore, ovvero quelle ricette di famiglia che mi hanno accompagnata fin dalla più tenera età. Le faceva mia nonna e ogni tanto le fa anche la mia mamma, soprattutto in inverno, in quei noiosi pomeriggi freddi in cui si ha voglia di qualcosa di dolce e caldo. E qualche settimana fa le ha fatte per me quella che è la mia mamma bis, un'amica davvero speciale, insieme a sua nuora, che è un'altra amica speciale, con l'intrusione di Tommaso, il nipotino di 7 anni che si intrufola sempre non solo nelle conversazioni ma anche in cucina, soprattutto per rubare gli ingredienti, piuttosto che i segreti dell'arte culinaria.

Ingredienti: per 1 litro di latte ci vogliono 1 etto e mezzo di riso, 1 etto e mezzo di uva passa, una manciata di amaretti e a piacere anche delle fettine di mela, 1 etto e mezzo di zucchero, 2 uova e farina q.b.

Si fa cuocere il riso nel latte e quando è cotto si spegne il fuoco, si aggiungono gli amaretti sbriciolati e si lascia raffreddare. Quando tutto è freddo, si aggiungono 2 uova e farina quanto basta per rendere l'impasto abbastanza consistente, ma non troppo.
In una padella mettere abbondante olio, portarlo alla giusta temperatura per friggere e testare l'impasto mettendone una cucchiaiata nell'olio bollente: se si squaglia è necessario aggiungere un altro po' di farina per "legare" meglio, altrimenti si può friggere, utilizzando il cucchiaio come misura per le frittelle. Farle dorare bene da entrambe le parti, scolarle e ancora calde cospargerle di zucchero semolato.

Bisognerebbe farle raffreddare almeno un po', ma a me piacciono anche bollenti appena scolate! (attenzione a non scottarsi la lingua!)

giovedì 2 settembre 2010

Spesso quando si parla di vita da campeggiatori si ha un immagine un pò romantica e naif...pasta e tonno preparati su un traballante fornellino..e cose simili...ma noi campeggiatori stagionali siamo un tantino più organizzati e si passa da una ricetta all'altra ed è tutto un sperimentare e provare cose nuove:-D
INGREDIENTI:
per l'impasto:                                                                                                   
400 gr di farina 00
50 gr di burro
50 gr di zucchero
2 uova intere
40 gr di lievito di birra
latte q.b.
sale   
per la crema:
150 gr di zucchero
150 gr di burro
la scorza grattuggiata di 1 limone 

Impastare i vari ingredienti, il lievito va sciolto con un pò di latte tiepido, stendere l'impasto e spalmarci sopra la crema.
Arrotolare il tutto e tagliare in 8 pezzi, disporli in una tortiera e far lievitare per 1 ora e mezza almeno.
cuocere a 180° per 45/50 min
Questa è la ricetta originale che mi è stata data dalla mia vicina di roulotte,io poi l'ho elaborata per la macchina del pane e facendo così è lievitata molto meglio.
ho messo 2 uova in un contenitore, le ho mescolate , poi ho aggiunto latte fino a raggiungere 210 grammi.
Ho messo il liquido nel cestello della MdP,aggiunto un pò di sale, poi la farina,il burro a pezzettini, il lievito e lo zucchero e ho programmato per impastare..una volta pronto l'impasto ho proseguito seguendo la ricetta originale

martedì 31 agosto 2010

Torta salata di cipolle di Titina-Robylin

Capita ogni tanto che all'eremo vengano a trovarci amici conigli e che si facciano mini-raduni molto, molto divertenti. Questa volta sono venuti a trovarci Mafalda, Lorenzino e Titina, che dopo l'ultimo servizio fotografico che ha pubblicato su Facebook, è stata risoprannominata Robylin. Ognuno di loro ha contribuito al pranzo: Mafalda ha portato il pane fatto da lei, Lorenzino le prugne e i pomodori del suo orto e Titina la suddetta torta che ha avuto un successo strepitoso, al punto che è sparita in meno di un secondo!

Ingredienti per la pasta: 1 bicchiere di olio di oliva extravergine; 1 bicchiere di vino bianco; 2 belle prese di sale; 1 cucchiaino di lievito per torte salate; 500-600 g. di farina.

Ingredienti per il ripieno: 3 cipolle gialle; 8 pomodorini; una ventina di olive nere; una manciata di uvetta; sale, pepe e olio d'oliva.

Preparare la pasta impastando tutti gli ingredienti insieme ottenendo un impasto morbido come la pasta da pane. Avvolgerla in una pellicola e mettere a riposare in frigo.
Ammollare l'uvetta in acqua tiepida. Affettare grossolanamente le cipolle e farle soffriggere in una padella con un po' d'olio, aggiungendo sale e pepe. Quando sono imbiondite aggiungere un bicchiere scarso di acqua e lasciare cuocere a fuoco medio perchè l'acqua venga tutta assorbita. Aggiungere i pomodorini tagliati in quattro e le olive snocciolate e tagliate a pezzetti e fare asciugare anche il sugo dei pomodorini, poi aggiungere anche l'uvetta ben strizzata e lasciare cuocere ancora per 2 minuti.
Ritirare la pasta dal frigo, dividerla in due parti e stenderle in due dischi con il mattarello. Mettere un disco sulla placca del forno foderata da carta da forno, stenderci sopra il ripieno, ricoprire con l'altro disco sigillando bene con le dita, bucherellare la superficie della torta con una forchetta, infornare a 200° per circa un'ora. E' buonissima tiepida ma anche fredda!

lunedì 23 agosto 2010

bocconcini di pollo al sesamo

Per non sentire le lamentele del cene, che odia i petti di pollo, ho preparato questi gustosi bocconcini e, devo dire, che sono venuti proprio buoni!

ingredienti e dosi:
400 gr. di petto di pollo
1 uovo
50 g di latte
farina bianca
semi di sesamo
salsa di soia
insalata lattughino
2 limoni
olio di oliva
sale


Tagliate il petto di pollo a pezzi delle dimensioni di piccole noci.Sistemateli nel fondo di un piatto e irrorateli con mezza tazzina da caffè di salsa di soia e con il succo filtrato di un limone, lasciandoli in questa marinata per almeno 10 minuti.Battete in una ciotola l'uovo con il latte e pochissimo sale.Mettete su due vassoietti diversi un po' di farina e 2 pugni di semi di sesamo.Sgocciolate i bocconcini di pollo, passateli nella farina, quindi nell'uovo battuto e infine nei semi di sesamo, premendoli leggermente affinché risultino ben ricoperti.Scaldate abbondante olio e friggete i bocconcini a circa 190 gradi in modo che coloriscano fuori e cuociano all'interno.Serviteli con fettine di limone e con lattughino.

mercoledì 28 luglio 2010

La tisana fredda di Strega Te

StregaTE (potete leggerlo Strega Tè oppure stregate, come ti stregano i profumi di questo luogo incantato) è un delizioso negozio ubicato nel centro di Bologna specializzato in tè, infusi, tisane e altre amenità del genere. I miei amici sanno bene quanto io non ami le "acque calde", in quanto sono una inguaribile amante del caffè, unica bevanda calda che riesco ad apprezzare e a gustare con autentico piacere.
Ma entrare da StregaTe ed esserne stregati è tutt'uno: il profumo di tè, erbe, spezie, i colori, la gentilezza delle titolari, la calma olimpica con cui si viene serviti (bisogna andarci senza fretta, basta avere una persona davanti e può capitare di aspettare anche mezz'ora prima di ricevere l'attenzione che viene riservata in modo analogo a tutti, indistintamente tutti, i clienti), sono un'esperienza in grado di rendere piacevole anche una giornata iniziata male. Così, grazie a questo negozio anch'io mi sono parzialmente piegata alla cultura delle erbette macerate in acqua...
La scoperta che vi propongo oggi è stata fatta grazie a una coppia di amici, Edo e Titti, che me l'hanno fatta assaggiare a casa loro. Si tratta di un infuso freddo adattissimo a queste giornate estive in cui si beve tanto, si ha voglia di variare perché la solita acqua a volte viene a noia ma non si ha voglia di bibite dolci o di schifezze gassate.
Questa delizia si chiama Limoncello e la composizione la trovate cliccando qui.
Il bello è che si può preparare a freddo. Basta mettere un cucchiaio di miscela dentro a una caraffa da un litro piena d'acqua e lasciarla in infusione dentro al frigorifero per 12 ore. Poi si filtra, et voilà. Una delizia rinfrescante e dissetante, capire non lo può chi non lo prova.

sabato 10 luglio 2010

Il camembert non vi ispira più? Bruciatelo!

Scherzo, ma forse no.
A volte una confezione di Camembert finisce per fare tristezza, lì nella sua scatolina tonda, sperduto nel frigorifero vuoto. Ci pare troppa roba da mangiare (soprattutto da finire!) per noi che magari siamo da soli.
Temiamo cominci a puzzare di acido fenico, di lì a qualche giorno.

Che fare? Se il camembert conserva la sua scatoletta  che non dev'essere di plastica né di cartone bensì DI LEGNO LEGGERO ed è avvolto in una carta similforno... aprite la scatola, togliete il coperchio, aprite il formaggio. incidete una croce sulla sola crosta con un coltello.  Mantenete la carta forno che la avvolge (se plastificata, no, sostituitela con della carta forno e rinfoderatela nella sua scatola) e schiaffate il tutto nel forno a 180° (preriscaldato) per 15' (ma usate gli occhi). Se mettete un contenitore che raccoglie il travaso (eventuale) di formaggio è meglio.
C'è chi lascia il coperchio sopra il camembert, io no.

Nel portarlo a tavola potete farci scivolare una goccia di miele, accompagnarlo con dell'uva o dei fichi zuccherini. Tanta insalata, del pane al sesamo o al farro (almeno, così piace a me. Poi, voi... fate voi).
Da (de)gustare in fretta.

mercoledì 30 giugno 2010

La cucina degli avanzi: come ti invento una quiche di melanzane al camembert

 (ecco, l'ho appena rifatta - ci sono anche i peperoni, qui, 
altri avanzi di un panier potager -
pensando a Marella)

Quand'ero piccola e fin verso la prima adolescenza, in casa mia non v'erano né libri né soldi.
Sicché mamma a volte doveva ricorrere agli avanzi (avanzi intonsi) come di qua una zucchina, di là una melanzana, due tocchetti di formaggio che nessuno più mangerà...

Lei era brava a fare la pasta brisée con le mani (io non sono capace oppure non ho pazienza, ma temo di non avere entrambe le cose), e confesso che non vado pazza per la pasta brisée.

L'altra sera era una di quelle sere che apri il frigo e urli: "Non c'è niente da mangiare, stasera!".

Ma ho trovato una grossa melanzana, una cipolla rossa (vanno di moda quelle di Tropea anche qui in Francia), due spicchi di aglio fresco, un camembert strapazzato (mia madre direbbe: «smastricciato», rende meglio l'idea), un po' di prezzemolo piatto (cioè italiano). Io sono una fan della pasta sfoglia (industriale, va da sé) della ditta Marie (perché è l'unica che è fatta con 100% di burro. E infatti costa il doppio delle altre, ma un euro e settantacinque centesimo non gettano nessuno sul lastrico).

E dunque (scriverebbe Baricco).

1. Acceso il forno a 190°C
2. Aperta la confezione di pasta sfoglia Marie, bucherellata leggermente, disposta dentro uno stampo con diametro di 20 cm.
3. Preso una padella capiente (tipo wok, non per un motivo particolare, solo perché mi piace la sua forma), fatta riscaldare un attimo, poi olio e.v.o., aglio prezzemolo melanzana (grossa, ma di quelle viola scuro) a tocchetti sale grosso (per fare prima), coperchio per l'inizio. Sul gas a cuocere (non mi ricordo per quanto, grosso modo 20 minuti a temperatura moderata: 5-6)
4. Tagliato a quadrottini il camembert e disposto sul fondo della pasta sfoglia
5. Fatta raffreddare la padellata di melanzana
6. Messo suo contenuto nella teglia
7. Ripiegato i bordi della pasta sull'interno della teglia (come a volerne fare un saccottino, cfr. foto
     in alto)
8. 30 minuti in forno a 180°-200°

Bisognerebbe lasciar raffreddare. Non ci sono mai riuscita.
Attenzione, è molto saporita.

L'accompagno sempre con una bella cucchiaiata di Amora mi-forte e con questo caldo metto in tavola un rosé molto semplice e a buon mercato (Roche Mazet Cinsault vin de Pays d'Oc cuvée spéciale 2009) e come dice l'etichetta Rond et Fruité en bouche (dal sapore rotondo  e dal profumo fruttato)

sabato 5 giugno 2010

Melanzane della nonna Lella, ovvero le melanzane fritte

La nonna Lella, cioè mia mamma, adora il fritto. Le piace che resti bello croccante anche dopo un po' che lo si è preparato, così ha cominciato a impanare le fette di melanzana con il semolino invece che con il pangrattato. Il risultato è strepitoso: melanzane belle croccanti e gustose anche dopo un paio d'ore! Gli ingredienti, per 4-5 persone, richiedono: 2 melanzane piuttosto grandi, o 3 di grandezza media, semolino, sale q.b., olio per friggere.
Si tagliano le melanzane a fette rotonde spesse circa come il dito mignolo, le si salano e le si fanno "spurgare" per una decina di minuti, poi si lavano, si asciugano, si passano nel semolino premendo leggermente per farlo aderire bene alle fette, poi si friggono in abbondante olio, si scolano ben bene nella carta asciugante, si aggiunge un po' di sale e poi buon appetito!

martedì 25 maggio 2010

Un tenero amore


Visitare un agriturismo riporta alla origini, fa apprezzare i vecchi lavori agricoli, avvicina alla natura.
Era bello e grande quell’agriturismo. Oltre alle verdure freschissime c’era anche un piccolo allevamento di pecore e capre. Ed eccolo lì, l’agnellino appena nato che necessitava di cure particolari. La madre non poteva allattarlo così ogni due ore lo si doveva alimentare con un piccolo biberon. Era un sacrificio ma quanto amore spingeva la signora Giovanna a sacrificare il sonno per aiutare il piccolo a superare il momento critico. Quanto tempo per portarlo per qualche attimo dalla mamma affinchè potesse sentire il suo calore e lei non si dimenticasse del figlio.
Ecco, anche questi valori si sono persi nella frenetica nostra vita di plastica nella quale le insalate crescono nei banchi frigo dei supermercati ed i pomodori sono tutti uguali e senza sapore, di plastica appunto. Odori antichi di erba, di sole, di selvaggio deliziavano le nostre narici cittadine.
Ancora con negli occhi una scena così bucolica e nel cuore un’infinita tenerezza, ci avviammo nel piccolo ristorante. Eh sì, ormai gli agriturismo offrono prodotti sani da portare a casa ma anche da gustare in loco. Cibi semplici e genuini.
Chiedemmo alla signora Giovanna quale fosse il loro piatto forte e lei con un sorriso soave, che portava dentro tutta la tenerezza che avevamo visto con quell’agnellino, rispose: “l’agnello al forno, non dovete perdere l’agnello al forno, è la nostra specialità, tenerissimo”…….
Ma come, prima tante smancerie, tante tenerezze, tante preoccupazioni e poi l’agnellino me lo mettono in padella? No, meglio optare per un piatto vegetariano.

Lasagne al pesto

Ingredienti per 4 persone.

250 g di lasagne
300 g di fagiolini lessati
300 g di patate lessate
500 g di latte
40 g di burro
40 g di farina
200 g di crescenza

Per il pesto:

50 g di foglie di basilico
½ bicchiere di olio extravergine
6 cucchiai da cucina di parmigiano reggiano
2 cucchiai da cucina di pecorino
1 cucchiaio da cucina di pinoli
1 spicchio d’aglio
qualche grano di sale grosso

Il vero pesto dovrebbe essere “pestato” nel mortaio ma basta anche frullarlo in un comune frullatore, aggiungendo più olio quando richiesto.

In una casseruola, far sciogliere il burro. Unire la farina ed il latte mescolando per togliere gli eventuali grumi. Salare, e cuocere fino a quando la besciamella comincia a solidificare. A questo punto aggiungere la crescenza spezzettata. Lasciarla sciogliere sempre mescolando. La besciamella deve rimanere un poco liquida.

Ungere una teglia, distribuire, a strati le lasagne, il pesto, i fagiolini spezzettati e le patate a tocchetti. Ricoprire con la besciamella e procedere terminando con uno strato di lasagne che verranno interamente ricoperte dalla besciamella rimasta in modo che, a fine cottura, rimanga una crosta croccante.

Cuocere in forno caldo a 200° per 30 minuti o fino a quando l’ultimo strato avrà un bel colore dorato.

venerdì 30 aprile 2010

Parmigiana di melanzane di Maf

Dopo uno scambio di ricette avvenuto sul vecchio forum del Ruggito del Coniglio, ho elaborato la mia ricetta che si avvicina molto a quella siciliana. Negli ultimi tre anni ha avuto molto successo: piatto preferito dal mio ex-parafidanzato, ma soprattutto dalla mia amica Anna. 
Un anno fa (come ieri) Anna ha subito un trapianto di midollo osseo per guarire da una leucemia cattiva. Dopodomani compirà 48 anni e festeggerà con alcune amiche il definitivo ritorno alla vita. Mi ha chiesto espressamente di portare un po' delle mie ormai mitiche melanzane, niente di che secondo me ma, in onor suo, ecco la mia ricetta.

Per il sugo:
polpa di pomodoro Mutti
aglio
peperoncino
un pizzico di zucchero
sale di Cervia aromatizzato alle erbe
olio evdo
basilico fresco

Far soffriggere l'aglio nell'olio insieme al peperoncino. Versare la polpa di pomodoro, aggiungere un pizzico di zucchero e aggiustare col sale alle erbe. Lasciar cuocere a fuoco molto basso per circa un'ora, a cottura quasi ultimata aggiungere qualche fogliolina di basilico fresco.

Ingredienti:
sugo di pomodoro, melanzane grigliate surgelate (previo scongelamento), parmigiano o grana padano grattugiato in abbondanza, mozzarella (fiordilatte), basilico fresco.

Procedimento:
un cucchiaio di sugo spalmato sul fondo della teglia (o del contenitore di alluminio da forno usa-e-getta), uno strato di melanzane (rimpiendo i "buchi" fra una fetta e l'altra con pezzettini di altre fette), poi uno strato sottile di sugo di pomodoro, pezzettini di mozzarella, parmigiano grattugiato, qualche fogliolina di basilico. Continuare con gli strati fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con pomodoro, mozzarella e parmigiano.
Cuocere in forno a temperatura media per circa 45 minuti, coprendo il contenitore con un foglio di alluminio. Togliere il foglio e lasciar gratinare altri 10 minuti.
Spegnere il forno e far riposare tutta la notte. Da mangiare rigorosamente il giorno dopo, a temperatura ambiente o solo leggermente riscaldata.

Buon appetito. Ma soprattutto: buon compleanno, Anna. Mille di questi giorni, mille di queste melanzane.

lunedì 19 aprile 2010

Mousse di zucchine e salmone

Oltre ad essere un piatto buono e leggero è bello a vedersi, anche l'occhio si sa vuole la sua parte! Fatto in forma mignon può essere servito come antipasto, leggermente più grande è un ottimo secondo.

Ingredienti per 4 persone:
4 zucchine verdi
200 g di salmone affumicato
200 g di filetto di salmone fresco
il succo di mezzo limone
2 pomodori maturi (io ho adoperato il datterino)
2 cucchiai di erba cipollina tritata
olio extra vergine di oliva
sa e pepe

Cuocere il samone fresco al vapore, raffreddarlo e sfogliarlo. Metterlo nel mixer con il salmone affumicato tagliato a pezzetti.
Con il pelacarote preparare 8 strisce di zucchine e cuocerle al vapore per 30 secondi.
Grattuggiare il resto di zucchine e saltarle in padella antiaderente con l'olio (io ci ho messo anche uno spicchio d'aglio) sale e pepe.
Aggiungerle al salmone nel mixer e versare un po' alla volta il limone.
Appoggiate un taglia biscotti sopra un foglio di carta da forno, foderarlo all'interno con le fettine di zucchina leggermente sovrapposte, riempire con la mousse compattandola leggermente con un cucchiaio. Togliere l'anello di metallo e proseguire con gli altri sformatini. Tagliare i pomodorini e adagiarli sopra la mousse con l'erba cipollina e un filo d'olio.

Fagiolini alla tedesca

Mi piaceva seguire mio marito quando andava in Germania per le sue riunioni presso la casa madre dell’azienda per la quale lavorava. Era la mia piccola fuga dalla realtà, una fuga che distava 800 chilometri da casa. Avevamo sempre una camera riservata all’Alselber Stube che noi avevamo soprannominato Alzheimer Stube. Era una camera grande con un letto ricoperto da un pesantissimo piumino d’oca che ci costringevano ad usare anche in estate ma andava bene comunque; durante le fughe non si sta a guardare molto per il sottile.

La mattina, quando mio marito si rinchiudeva negli uffici per le sue riunioni fiume che duravano tutto il giorno, io me ne andavo in giro per il minuscolo paese e poi mi incamminavo per le strade che portavano nel bosco e, quando ero stanca, mi riposavo nel parco, vicino al lago e leggevo, leggevo, leggevo.

Il problema sorgeva all’ora di pranzo quando dovevo entrare in un ristorante e districarmi con il menu. Riesco a comprendere il senso di una frase in tedesco ma da qui a capire un menu, ce ne passa. Così mi limitavo quasi sempre ad ordinare Wienerschnitzel mit pomfrites und mineral Wasser che sarebbe più banalmente una cotoletta alla milanese con patatine fritte e dell’ acqua minerale.

Così feci anche quella volta che venne il cameriere. Finsi di interessarmi al menu ed alla fine nel mio tedesco migliore feci la solita ordinazione aggiungendo, segnandola con il dito, un’altra verdura senza sapere di che si trattasse. Eh sì, mi piace il rischio .

Devo dire che, anche se banale, la cotoletta impanata è sempre gradevole. Il piatto sconosciuto si rivelò poi essere dei deliziosi fagiolini ripassati in padella.

Il momento del conto è parimenti problematico. Sapevo come chiedere il conto. Il cameriere generalmente enuncia a voce il totale. A questo problema si aggiunge quello della mancia. Ogni Paese ha la sua regola per lasciare la mancia. Da noi si lascia sul tavolo dopo aver pagato. In Germania sarebbe un’offesa per il cameriere per cui si dichiara in anticipo il totale che intendiamo pagare. Facile? Ovviamente sì se si conosce il tedesco. Un po’ di meno quando non lo si conosce.

Naturalmente non avevo capito a quanto ammontava il conto così feci segno al cameriere di scrivere il totale e io glielo riscrissi maggiorato della mancia.

Molto soddisfatta di come ero riuscita a risolvere il problema, mi avviai verso l’uscita e rivolsi al cameriere il mio più brillante “auf Wiedersehen” e lui, con uno smagliante sorriso rispose, in perfetto italiano: “Arrivederci signora, ritorni presto, mi chiamo Mario”.

Fagiolini alla tedesca.

Fagiolini bolliti

Speck a cubetti

Cipolla

Olio

In una padella far rosolare la cipolla tagliata sottile con lo speck a cubetti.

Aggiungere i fagiolini bolliti e lasciare insaporire.

Non aggiungere sale, lo speck contiene già il sale necessario.

sabato 10 aprile 2010

La vignarola

Un po' di anni fa con mio marito passammo diversi giorni a Roma, ospiti di Cecio, meravigliosa amica e fantastica guida. Una sera ci portò a mangiare in un ristorante veramente particolare, ricavato, come tutto quell'isolato, nella cavea di un antico anfiteatro romano. Eravamo proprio in aprile e Cecio, leggendo il menù, prorruppe in un grido di gioia: "C'è la vignarola!" Incuriositi chiedemmo cosa fosse. Cecio e il cameriere ci spiegarono trattarsi di un tipico piatto della tradizione laziale che si mangia solo nel mese di aprile, quando gli ingredienti sono tutti freschi. Mio marito, che notoriamente non mangia le verdure, decise comunque di assaggiarla: fu un vero successo!
Nel ristorante non ci diedero la ricetta, che ho ricavato da Cookaround, ma che propongo perchè veramente gustosa e che mi rimanda al profumo della primavera, a una serata romana di aprile, ancora fresca ma già piena delle promesse di una bella estate.

Ingredienti per circa 4 persone:
150 g. di fave già sgranate; 150 g. di piselli già sgranati; 3 carciofi tagliati in 4; 1/2 lattuga romana; 50 g. di pancetta affumicata; 50 g. di pancetta stesa; 50 g. di guanciale; 1 limone; 3 cipolle fresche; 6 spicchi di aglio; menta romana, mentuccia, maggiorana, prezzemolo; brodo vegetale; vino bianco non molto secco; sale, pepe, olio di oliva extravergine.

Lessare i carciofi in acqua salata e acidulata con il limone e aromatizzata dalla mentuccia. Conservare il liquido di cottura.
In un tegame a parte mettere a soffriggere in olio extravergine di oliva la pancetta stesa e un cipollotto tagliato sottile con buona parte del suo verde, poi aggiungere i piselli e fare cuocere aggiungendo due mestoli di brodo vegetale.
Sbucciare le fave, mettere a soffriggere la cipolla fresca, le fave sgusciate e la  pancetta affumicata a dadini, bagnare con il brodo vegetale e aggiungere le erbe aromatiche.
Aggiungere ai carciofi lessati la cipolla affettata sottilmente, bagnare con il vino bianco, che si lascerà sfumare, continuare aggiungendo un paio di mestoli dell'acqua di cottura e aggiungere fave e piselli.
Tagliare la lattuga grossolanamente e lasciarla appassire per circa cinque minuti, mescolando di tanto in tanto, aggiungere ancora succo di limone e servire.

Esistono diverse varianti di questa ricetta. Ad esempio in molte ho trovato anche le punte dell'asparagina, cioè degli asparagi selvatici. Non in tutte le ricette vengono utilizzati 3 tipi diversi di pancetta, a volte è menzionato solo il guanciale, a volte neanche quello. In molte ricette gli ortaggi, tranne gli asparagi che vengono cotti al vapore, vengono tutti prima sbollentati in acqua bollente e poi finiti di cuocere tutti insieme, utilizzando comunque sempre l'acqua in cui sono stati sbollentati. La lattuga comunque viene sempre aggiunta alla fine. Anche l'ultima spruzzata di limone può essere facoltativa.

venerdì 19 marzo 2010

dolci per la festa del papà

per festeggiare il mio maritino, che oltre a essere papà si chiama pure giuseppe, ho preparato questi dolcetti, ho sperimentato un ricetta senza latte, così li può mangiare anche mia figlia, che è intollerante ai latticini
ricetta:
1 uovo
150 grammi di farina
1 pizzico di sale
80 grammi di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci
un goccio di amaretto o altro liquore a piacere
olio di semi
acqua q.b.

sbatto lo zucchero col rosso d'uovo
aggiungo la farina e il sale
quindi l'olio (non l'ho pesato, ma ne ho messo un dito in un bicchiere della nutella)
metto il bianco d'uovo montato a neve,il lievito e il liquore
e poi aggiungo l'acqua a cucchiaiate,finchè l'impasto raggiunge la consistenza desiderata, fluido ma non liquido.
ho unto con un pò di olio gli stampini di silicone e li ho riempiti a 3/4 con l'impasto usando la siringa per dolci.
poi in forno a 200° per 20 min.
una volta raffreddati li ho estratti dagli stampini e spolverati con un pò di zucche

giovedì 18 marzo 2010

dolcetti dietetici















mia figlia ha fatto una dieta per le intolleranze alimentari, tra i vari alimenti vietati c'erano pure i lieviti, come dieta era piuttosto noiosa, ho imparato a fare la piadina e il pane azzimo, oltre ai crakers e i grissini, tanto per farle mangiare qualcosa di diverso. e con l'impasto della piadina aggiungendo la marmellata le ho fatto dei dolcetti, tanto per fare una colazione o una merenda un pò diversi.
ricetta per le piadine:
250 gr di farina 00 o kamut o farro...( io a volte le mescolavo insieme)
20 gr di olio extravergine di oliva
150 gr di acqua
10 gr di sale fino
3 gr di zucchero


impasto tutto nel robot da cucina e poi tiro l'impasto col mattarello, e poi ritaglio dei quadrati di pasta, metto dentro un cucchiaino di marmellata , chiudo la pasta e la ritaglio con la rotella, poi basta cuocere i fagottini una padella antiaderente e il gioco è fatto:-)


sabato 27 febbraio 2010

Baccalà fresco mantecato

Ho provato questa nuova variante di baccalà mantecato, fatto con quello fresco e non con quello secco.
La ricetta mi è stata suggerita da un cliente, ex ristoratore, del mio pescivendolo di fiducia.
Ho usato dei pezzi anteriori di baccalà, che di solito sono a buon mercato, ma va bene anche la coda.

Ho lessato circa mezzo chilo di baccalà in acqua salata e profumata con qualche odore (alloro, limone, aglio) per circa un quarto d'0ra. L'ho tolto e fatto raffreddare, pulito e appoggiato su un foglio di scottex per farlo asciugare bene.
Ho buttato il tutto in un mixer con la lama di plastica, fatto girare con un filo d'olio (io uso quello di semi dietetico e un po' di estravergine) finchè non diventa bello spumoso. Ho aggiustato di sale e ho aggiunto dei capperi precedentemente triturati. La consistenza dev'essere cremosa, nè troppo dura, nè troppo tenera.
Ho messo sulla bistecchiera dei crostini di pane e li ho fatti dorare.
Sul piatto ho messo una cucchiaiata di mantecato e tre crostini, semplice ma ottimo come antipasto ma anche come secondo!

martedì 2 febbraio 2010

Torta al Philadelphia

Si tratta di una torta dolce, o meglio, di una ciambella, ottima da mangiare con il tè delle 5 oppure alla mattina a colazione. Ho imparato a farla tantissimi anni fa, da ragazzina. Il formaggio Philadelphia era da poco in commercio e per favorirne il consumo, in ogni confezione regalavano un fascicoletto con alcune ricette. Mio fratello e io, approfittando di una assenza della mamma, la provammo e scoprimmo che poi non è così difficile cucinare. E' una torta molto semplice da fare e anche veloce, con pochi ingredienti:
una confezione di formaggio Philadelphia o simile da 250 g.;
300 g. zucchero;
300 g. farina;
3 uova;
buccia di limone grattugiata o una bustina di vaniglina;
1 bustina di lievito vaniglinato per dolci.

Lavorare il Philadelphia con lo zucchero e il limone grattugiato fino a renderlo cremoso, cercando di non metterci le dita dentro mangiandone una parte, poi aggiungere le uova intere, una alla volta. Quando le uova sono ben amalgamate aggiungere la farina a cucchiaiate, mescolando con pazienza e alla fine aggiungere anche la bustina di lievito vaniglinato.
Mettere l'impasto in una teglia imburrata e infarinata e infornare in forno già caldo a 180° per circa mezz'ora. Io normalmente la sforno quando il profumo della torta ha riempito tutta la casa, ma per sicurezza controllo con uno stecchino se davvero la torta è cotta.
Per chi abbia voglia di decorarla, si può cospargerla di zucchero a velo vaniglinato.

domenica 31 gennaio 2010

MELANZANE ALLA PARMIGIANA DELLA NONNA LELLA

La nonna Lella è la mia mamma, cuoca sopraffina che in questi ultimi mesi oltre ad ospitarci a casa sua ci ha abbondantemente nutrito, fa questa variante delle melanzane alla parmigiana che prevede anche le patate e che quindi in realtà è una torta di melanzane e patate.
Ecco come si fa.
Ingredienti per 5 persone: 3 melanzane piuttosto grandi, patate in proporzione alle melanzane, passata di pomodoro profumata con aglio, cipolla e basilico, parmigiano in abbondanza, 2 uova.

Esecuzione: tagliare le melanzane a fette di circa 1 dito, salarle e lasciarle scolare per circa un'ora per togliere l'acqua di vegetazione che è amara. Intanto che le melanzane scolano, tagliare a fette piuttosto sottili le patate, friggerle e scolarle bene. prendere le fette di melanzana, strizzarle bene, infarinarle e friggerle, poi asciugarle bene nella carta da cucina. Prendere una teglia di medie dimensioni e cospargere il fondo con la passata di pomodoro. Fare strati con le fette di melanzane, le patate, la passata di pomodoro e abbondante  parmigiano. Mettere in forno scaldato a 150°. Quando la cottura è quasi ultimata, dopo circa 30', sbattere le due uova con un pizzico di sale come per fare una frittata, versarle sulla superficie delle melanzane e lasciare in forno fino a termine di cottura, quando sulla superficie si sarà formata un crosticina dorata.

venerdì 22 gennaio 2010

Sito Internet molto interessante

Girellando per la rete mi sono imbattuta in questo sito internet.

Non è un sito amatoriale come il nostro, ho provato un paio di ricette mi sono sembrate semplici, sfiziose e per niente difficili. Il crumble di mele è fantastico e mi sa che presto proverò la crema di broccoli al matcha.

Vi posto l'indirizzo così potrete vedere con i vostri occhioni!

http://www.francescav.com/

Alla Prossima!!!

venerdì 8 gennaio 2010

GALETTE DES ROIS

Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi


Il 6 gennaio per i bimbi (e non solo) si prepara la galette des Rois (Magi). Prima la compravo sempre bell'e fatta. Dacché costa 11€, la preparo da me.
Ecco la ricetta:

Ingredienti
:
per la crema alle mandorle (la frangipane dovrebbe avere anche la crema pasticciera, mais bon):

2-3 uova (io preferisco 2)
125 g di polvere di mandorle
125 g di zucchero
125 g di burro morbido
2 gocce di estratto di mandorle amare

per la
galette:

2 paste sfoglie - tonde
1
fève (= fava) - è evidente che in tempo di povertà era una semplice fava - o santon (un pupazzetto di ceramica o di porcellana, cioè questo)
1 tuorlo (o anche due) per spennellare

Il forno va preriscaldato a 22o° sotto e sopra (se lo avete ventilato, abbassate la temperatura)

Preparazione
:

Lavorare con una forchetta il burro con lo zucchero e la polvere di mandorle e mescolate finché non diventa un tutto omogeneo.
Aggiungete le uova (due oppure tre), già un poco sbattute e le 2 (di numero!) gocce di estratto di mandorle amare.
Continuate a mescolare, ma con una frusta (non elettrica).
Io aggiungo anche un po' d'acqua calda (poca, eh!), se vedo che la crema non viene omogenea...

Intanto ho srotolato una pasta sfoglia RIGOROSAMENTE tonda. Vi appoggio al centro la crema.
Spennello il contorno per 3 cm del disco di pasta (la ricetta dice di farlo col tuorlo; io lo faccio con l'albume, così "incolla" meglio)

Spalmo la crema, lasciando i tre centimetri spennellati intonsi. Metto il pupazzetto nella crema.



Srotolo il secondo disco di pasta sfoglia e lo sovrappongo perfettamente. Lo sigillo con dita e forchettate e spennello il tutto. Faccio un piccolo foro centrale (altrimenti si gonfia troppo) e un disegno con la forchetta.

Metto in forno per 20-25 minuti.

Lascio riposare e poi
bon appétit ! Poi se avete un ragazzino che vuol trovare il pupazzetto e mettersi la corona di cartone dorato, sì da essere il Re di un giorno... beh, saprete bene come indirizzarlo verso la giusta porzione di galette.
Ecco di seguito il risultato:


Ci sarebbe anche tutto il rito del taglio e attribuzione porzioni galette, ma ve lo risparmio. Vi rimando al link con spiegazione (french version: clicca qui).